Mese dei Santi novembre 2011

 

ADORAZIONE

Malanghero, novembre 2011: mese dei Santi

 

         “Oggi il Signore si manifesterà a voi”

                                        (Levitico 9, 4)

 

         Ogni giorno (“l’oggi” tipico del vangelo di Luca) il Signore si manifesta nella nostra vita, nella nostra quotidianità, Gesù risorto darà appuntamento ai suoi (e quindi a noi) in Galilea che nella Bibbia è proprio il luogo della ferialità, tempo consacrato dal Cristo con i suoi primi trent’anni di vita silenziosa e nascosta.

 

         “Poiché io sono il Signore, vostro Dio.

Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo”.

                                                                   (Levitico 11, 44)

 

         “Poiché io sono il Signore, che vi ho fatto uscire dalla terra d’Egitto per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché io sono santo”.

(Levitico, 11, 45)

 

         Tutto il libro del Levitico, con tutte le sue minuziose prescrizioni e disquisizioni circa i materiali e le norme inerenti ai riti (spesso assai lontane dalla nostra mentalità di oggi), è un invito per il popolo di Dio a considerarsi “separato” perché chiamato a santità.

         Siamo chiamati a lasciarci fare santi da Dio.

 

         “Questa sarà per voi una legge perenne: nel settimo mese, nel decimo giorno del mese, vi umilierete, vi asterrete da qualsiasi lavoro, sia colui che è nativo del paese sia il forestiero che soggiorna in mezzo a voi, poiché in quel giorno si compirà il rito espiatorio per voi, al fine di purificarvi da tutti i vostri peccati

Sarete purificati davanti al Signore.

Sarà per voi un sabato di riposo assoluto e voi vi umilierete; è una legge perenne”.

(Levitico 16, 29 - 31)

 

         Il grande digiuno, un digiuno completo di venticinque ore, l’unico prescritto dalla Bibbia, deve indurre al pentimento ed al rinnovamento interiore.

         La fiducia nel perdono largo e completo da parte di Dio non toglie tuttavia la consapevolezza dell’impegno necessario individuale.

         La sapienza ebraica nota che certo Dio perdona tutti i peccati commessi contro di lui, ma per quanto riguarda il perdono per le mancanze commesse contro il prossimo è necessario pure il perdono del fratello danneggiato.

 

         “Il Signore parlò a Mosè e disse:

Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo”.

(Levitico 19, 1 - 2)

 

         Ancora una volta colui che è il Santo per eccellenza e la fonte della santità, invita il popolo ad un cammino di santità.

 

 

Dalle preghiere del beato Padre Luigi

 

- O Gesù, ti offro la mia mente perché Tu la riempia dei pensieri che più si adattano con la tua volontà, ti offro il cuore perché lo riempia dei sentimenti che mi devono animare, le orecchie perché capisca, la lingua perché tu la faccia muovere e parlare a tuo piacimento e dica parole di vita eterna adatte a chi mi ascolta; insomma, ti do gli occhi, il capo, il corpo, l’anima, tutto me stesso, a tuo uso e consumo.

 

- O mio Gesù, io continuamente ti uso sgarbatezze, grettezze, piccolezze... e Tu ti degni ancora di guardarmi, non mi cacci da Te.

Tu non solo non ti sdegni di me, ma continui ad accarezzarmi, a farmi del bene, ti dichiari morto di fame di questo mio cuore.

Ah, Gesù, come questo pensiero mi schiaccia e mi annienta...

Io vorrei darmi tutto a Te, ma non son capace, lo sai bene, lo vorrei, ma non son capace...

Prendimi Tu, fammi tuo.

Tu hai a che fare con me che sono così rozzo, grossolano come uno stupido, non trattarmi più con tanti riguardi, non le capisco neppure le tue gentilezze...

Tu hai tutti i diritti su di me, dunque fatti valere, trattami come cosa tua.

E neh! Io voglio essere tuo solo per Te, perché te lo meriti.

Ma attento: tu mi dai tutto Te, per avere me e non t’accorgi che dai la tua primogenitura per una lenticchia vecchia e rancida!...

 

 

Dagli scritti della beata Elisabetta della Trinità

 

- O mio Crocifisso, contemplando te, comprendo tutta la malizia del peccato.

O mio Diletto, mentre i carnefici foravano i tuoi piedi e le tue mani, mentre subivi mille torture sulla croce, vedevi le mie colpe senza numero e tutte le mie infedeltà.

Quanto ti facevano soffrire!

Ma sapevi pure, o mio Diletto, quanto un giorno ti avrei amato, sapevi che e per restituirti il tuo amore, per consolarti, per guadagnarti anime, sarei stata pronta a darti mille volte la vita.

Mio amato Crocifisso, perdono per tutta la pena che ho procurato al tuo divin Cuore!

Perdono, non guardare che al mio amore, perché ti amo tanto e vorrei tanto ricondurre a te le anime!…

 

- Sì, Gesù, verrò a te, mia forza, mio sostegno, mia vita, a te che m’illuminerai e m’inonderai dell’acqua della tua grazia, a te che solo puoi colmare la solitudine dell’anima mia. Che io non cerchi nulla fuori di te, perché tu solo puoi riempire il mio cuore.

Prendi e ricevi, o Maestro che adoro, tutti i tesori che ho ricevuto da te, e poiché il mio cuore potrebbe ancora venir meno, prendimi, per pietà, mio Dio.

Non sei tu solo il mio Signore e il mio Re?

Prendilo e ricevi ogni bene che mi resta, ogni tesoro, ogni onore futile, ogni piacere che non sia celeste.

Te li rendo, non sei tu il Signore?

A te il mio cuore, il mio corpo, tutta l’anima; per servirti per sempre senza rimpianti.

Lasciami solo la tua grazia, la tua luce. Mio Dio, mio Dio, dammi il tuo amore...