Padre Lataste ottobre 2012

 

ADORAZIONE

mese di ottobre

 

“Il Signore parlò a Mosè e disse:

Parla agli Israeliti dicendo loro che si facciano, di generazione in generazione, una frangia ai lembi delle loro vesti e che mettano sulla frangia del lembo un cordone di porpora viola.

Avrete tali frange e, quando le guarderete, vi ricorderete di tutti i comandi del Signore e li eseguirete; non andrete vagando dietro il vostro cuore e i vostri occhi, seguendo i quali vi prostituiste.

Così vi ricorderete di tutti i miei comandi, li metterete in pratica e sarete santi per il vostro Dio.

Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatto uscire dalla terra d’Egitto per essere il vostro Dio.

Io sono il Signore, vostro Dio”.

Numeri, 15, 37 - 41

 

         Ad un primo colpo d’occhio questo brano appare come assai lontano da noi, ma ad un secondo sguardo, più profondo, ne scopriamo la sorprendente attualità.

         Innanzi tutto, in un momento di silenzio e di raccoglimento quale è l’adorazione, ci si potrebbe chiedere quale sia il mio “Egitto” di schiavitù dal quale sono stato liberato o dal quale chiedo al Signore di essere liberato.

         Potremmo poi chiederci quale sia la mia “Terra Promessa”, la situazione di libertà a cui il Signore mi chiama e mi conduce e riconduce incessantemente.

         Se di queste cose ho fatto e faccio esperienza forte, allora mi sarà facile capire come la fede non sia un movimento intellettuale di testa, di razionalità, ma come l’esperienza di fede sia primariamente un’esperienza di cuore.

         Allora sì che la mia fede avrà necessità di “frange”, di “riti” per celebrare ciò che è accaduto, quanto e come sono stato salvato e liberato, allora avranno posto nel nostro modo di vivere la fede, delle “devozioni” cioè delle affettuosità nei confronti del Signore che altrimenti sarebbero incomprensibili in un contesto solamente freddamente razionale.

         “Chi ama capisce queste cose” dice sant’Agostino, chi non ama, no.

 

         “E’ forse poco per voi che Dio vi abbia separato dagli altri, facendovi avvicinare a sé per servirlo e per stare davanti alla comunità esercitando per essa un servizio?

Egli ha fatto avvicinare a sé te e, con te, tutti i tuoi fratelli”.

Cfr Numeri 16, 9 - 10

 

         Sto crescendo nell’idea che la mia fede non è un peso, ma un grande e prezioso privilegio?

         Mi rendo conto del mio essere chiamato a vivere il mio cammino di fede “davanti ai miei fratelli”, che cioè sono chiamato al servizio della testimonianza?

         Mi sento “chiamato”?

         Come vivo la mia chiamata?

         Mi sento “mandato”?

         Come vivo la missionarietà?

 

 

DAGLI  INSEGNAMENTI  DEL  BEATO  PADRE  JEAN  JOSEPH  LATASTE

 

         “Signore, non posso amarti con le sole mie forze.

Posso amarti solo con l’aiuto del tuo grande amore per me.

Tu solo puoi darmi il tuo amore, farlo crescere in me e renderlo forte.

Ti dico dunque ciò che non smetterò mai di dirti fino al mio ultimo respiro: fai che io ti ami o Gesù”

 

“E’ oggi che Dio vuol darvi il suo amore, oggi che vuol aprirvi le sua braccia di Padre, oggi che vi accoglie con tutta la sua tenerezza”.

 

“O mio Dio, infinitamente potente e giusto, ma anche infinitamente buono e misericordioso, oggi vengo a te per attirare il tuo sguardo su di me.

Mio Dio non ricordare le mie numerose mancanze!

Se considerassi unicamente le nostre iniquità, chi potrebbe sostenere il tuo sguardo?

O mio Salvatore, considera unicamente il desiderio sincero che ho sempre avuto di morire piuttosto che allontanarmi da te.

E dove andrei io, o Dio della mia anima?

Non hai tu promesso la vita eterna?

Non sei tu la via, la verità e la vita?

Non sei tu la sola sorgente dove i nostri cuori possono dissetarsi e appagare la sete d’amore e di felicità che li consuma?

O mio Dio, non lasciarmi perire.

Tienimi presso di te; sostienimi se non vuoi che cada; rischiarami se non vuoi che mi perda perché senza di te, l’ho provato troppo spesso, senza di te io sono capace delle più miserabili cadute.

Io credo, amo, spero, ma aumenta, Signore, la mia fede, la mia speranza e il mio amore per te e per i tuoi poveri.

Accendimi del tuo santo amore.

O mio Dio!

Tu sei stato per me fino a oggi, assai indulgente, mi hai perdonato le numerose colpe, qualsiasi cosa tu faccia è buona e ben fatta ed è per il mio bene che tu agisci.

Ma, o mio Dio, parla!

Il tuo servo ascolta.

Parlami, nonostante la mia debolezza e la mia indegnità, sento il coraggio di osare e affrontare tutto per compiere tua volontà.

Che cosa dovrei temere se tu mi sostieni?

Dove è possibile trovare più gioia, persino nei dolori e nelle pene, che al tuo servizio?

Te lo chiedo per mezzo dello Spirito santo, di Maria Immacolata, dei tuoi apostoli, di tutti i santi, dei martiri; fammi conoscere la tua volontà, e perché la possa compiere dammi la forza di superare tutti gli ostacoli.

Benedici, ispira, rafforza le decisioni del mio cuore.

Aprimi le porte, Signore, io corro; aprimi le tue braccia e io mi precipito.

Non desidero e non domando che una sola cosa ormai: vivere in Te, di te, per te, come te e tutta la mia vita, laddove mi chiami, unicamente per te.

Santi tutti del Cielo, pregate per me!

O Maria Immacolata, prega per me”.