Adorazione Novembre 2019

TRACCIA  DI  RIFLESSIONE  PER  L’ADORAZIONE  EUCARISTICA

DEL  MESE  DI  NOVEMBRE  2019

 

MESE  DEI  SANTI

 

 

“Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente ed incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli perché aveva compassione del suo popolo".

2 Cronache 36, 15

 

Rileggo la mia vita e vi cerco, con animo contemplativo, quelle persone che sono state per me "messaggere" di Dio e lo ringrazio d'avermele mandate.

 

"Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare la faccia verso di te, mio Dio, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la nostra colpa è grande fino al cielo. Dai giorni dei nostri padri fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli e per le nostre colpe noi, i nostri re, i nostri sacerdoti siamo stati messi in potere di re stranieri, in preda alla spada, alla prigionia, alla rapina, al disonore, come avviene oggi. Ma ora, per un po’ di tempo, il Signore, nostro Dio, ci ha fatto una grazia: di lasciarci un resto e darci un asilo nel suo luogo santo e così il nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un po’ di sollievo nella nostra schiavitù. Infatti noi siamo schiavi; ma nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati (...).

Ma ora, o nostro Dio, che cosa possiamo dire dopo questo? Infatti abbiamo abbandonato i tuoi comandamenti, che tu avevi dato per mezzo dei tuoi servi, i profeti, dicendo: La terra che voi andate a prendere in eredità è una terra contaminata, a causa delle contaminazioni dei popoli indigeni e delle loro nefandezze, che l’hanno colmata da un capo all’altro con le loro impurità. Ed allora non dovete dare le vostre figlie ai loro figli, né prendere le loro figlie per i vostri figli; non dovrete mai contribuire alla loro prosperità ed al loro benessere, così diventerete forti voi e potrete mangiare i beni della terra e lasciare un’eredità ai vostri figli per sempre.

Dopo ciò che è venuto su di noi a causa delle nostre cattive azioni e per le nostre grandi mancanze, benché tu, nostro Dio, sia stato indulgente nonostante la nostra colpa e ci abbia dato superstiti come questi, potremmo forse noi tornare a violare i tuoi comandamenti ed a imparentarci con questi popoli abominevoli? Non ti adireresti contro di noi fino a sterminarci, senza lasciare né resto né superstite? Signore, Dio d’Israele, tu sei giusto, poiché ci è stato lasciato un resto, come oggi: eccoci davanti a te con le nostre mancanze, anche se per questo non potremmo reggere davanti a te!".

Esdra 9, 6-19

 

Cerco nella preghiera di fare mia questa pericope biblica e mi chiedo: quali sono le mie schiavitù? In che cosa lascio che "i miei figli", cioè parti di me, si contamino, si compromettano con la mentalità mondana corrente?

 

 

LA  SANTITA’:  DISSERO  DI  LEI…

 

Come sono contenta che Dio non sia un santo. Se un santo avesse creato il mondo, avrebbe creato la colomba, non il serpente. Ma come avrebbe creato la colomba? Non l’avrebbe creata “maschio e femmina”, non avrebbe osato creare la primavera che turba ogni carne del mondo. E tutti i fiori sarebbero bianchi! Dio sia lodato! Dio ne ha fatto di tutti i colori!”.

Marie Noël

 

         La cosa più assurda ch’io possa fare è turbarmi perché sono debole, distratto, cieco e commetto continui errori. E che altro mi aspetto? Forse che Dio mi ama di meno perché non riesco a farmi santo con le mie forze e come io vorrei? Mi ama di più perché sono così maldestro ed impotente senza di lui; sotto quello che io sono ora, egli vede come sarò un giorno per suo puro dono e questo gli è gradito; per questo anch’io sono contento e mi consacro al suo grande amore, che è la mia gioia.

Thomas Merton, monaco trappista

 

         Non possiamo vivere con la noia o con il vuoto proprio di chi, per esempio, attende il treno che ritarda e considera quell’attesa inutile, noiosa, vuota; l’Eucarestia che riceviamo ci assicura che fin da ora la nostra vita è santa, non è perduta, è grande davanti a Dio, è, in un certo senso, compiuta. Se non abbiamo la consapevolezza di questa stupenda ed incredibile verità, sciupiamo le nostre giornate, non riconosciamo la possibilità di vivere istanti di vera gioia, di autentica pienezza.

Carlo Maria Martini, vescovo

 

Satana può raggiungere una persona santa anche attraverso la santità. San Benedetto definisce lo zelo cattivo, che porta alla separazione da Dio. Persino la santità può diventare una barriera contro la crescita. Se non riusciamo ad ascoltare le necessità degli altri tanto quanto le parole della preghiere che proferiamo, la preghiera stessa non è che una vuota ipnosi. Può farci sentire persone buone, ma difficilmente ci renderà persone migliori.

suor Joan Chittister monaca benedettina

 

In fin dei conti, l’importante non consiste tanto nel misurare in modo maniacale il cammino spirituale percorso, da me o dalla mia comunità, per trarne una presuntuosa soddisfazione o un inutile scoraggiamento, per ricavarci vanità o impazienza. Quel che il Signore ci chiede ogni giorno, in ogni istante, è cominciare a servirlo, convinti di non aver ancora fatto nulla. Un incessante ricominciare, dimentico del cammino percorso, instancabilmente fiducioso nella misericordia del Signore e nella potenza vittoriosa della sua Risurrezione: questo è il cammino di santità cui dobbiamo tendere in questa vita. Poiché il cammino verso la santità non ha fine, tutta la vita interiore del cristiano è questo pellegrinaggio mai concluso verso il luogo del cuore, dove incontriamo la gioia, quella luminosa gioia della Trasfigurazione e della Resurrezione, questo riflesso della luce divina nel più profondo di noi stessi.

Atanasio (nella “Vita di Antonio”)

 

L’unico modo per essere felici consiste nell’essere santi.

Paolo Villaggio