Adorazione Febbraio 2020

TRACCIA  DI  RIFLESSIONE  PER  L’ADORAZIONE  EUCARISTICA

DEL  MESE  DI  FEBBRAIO  2020

 

ci avviamo verso la quaresima...

 

“Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete!

(...) Questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate perché la gioia del Signore è la vostra forza.

(...) Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni (ai poveri) e ad esultare con grande gioia, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate".

Neemia 8, 9 - 11

 

In queste parole si fonda la tradizione della Chiesa nel non considerare le domeniche dal mercoledì delle ceneri a pasqua come quaresimali. Ci prepariamo a vivere la quaresima, certo, ma prepariamoci pure a dare un senso veramente pasquale alle domeniche la gioia nel Signore sia la nostra forza!

 

"Tu, tu solo sei il Signore, tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli e tutto il loro esercito, la terra e quanto sta su di essa, i mari e quanto è in essi; tu fai vivere tutte queste cose e l’esercito dei cieli ti adora.

Tu sei il Signore Dio, che hai scelto Abram, lo hai fatto uscire da Ur dei Caldei e lo hai chiamato Abramo.

Tu hai trovato il suo cuore fedele davanti a te ed hai stabilito con lui un’alleanza, promettendo di dare la terra dei Cananei, degli Ittiti, degli Amorrei, dei Perizziti, dei Gebusei e dei Gergesei, di darla a lui ed alla sua discendenza...".

Neemia, 9, 6- 8

 

Consiglio di leggere tutto il brano del libro di Neemia al capitolo 9 dal versetto 6 fino al 37, io non l'ho riportato tutto per questioni di spazio.

Il ricordo, secondo la più antica e genuina tradizione (da non confondere con le tradizioni...) biblica, non è semplicemente rievocazione più o meno nostalgica del passato, ma un invito, un incentivo all'azione. E' un tener viva, con la memoria del cuore e la liturgia della lode, la coscienza della storia, del popolo certo, ma pure della mia individuale, personale, perché essa continui a produrre i suoi effetti benefici nel presente e provocare, con sempre rinnovato vigore, la risposta di fede dell'uomo all'azione salvifica di Dio.

mi pare un buon modo per prepararci a vivere il tempo di quaresima che è pure un momento "forte" di revisione di vita, comunitario e personale.

 

Tu sei un Dio pronto a perdonare, misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amoree non ci abbandoni.

cfr Neemia 9, 17

 

"Misericordioso e pietoso", letteralmente "con ventre materno", questo è il Dio che cerchiamo ed in cui crediamo. Ci può essere punto di partenza migliore?

 

 

Traccia di meditazione tratta dagli scritti di

santa Teresa Benedetta della Croce monaca carmelitana

 

(professoressa Edith Stein)

 

L’oscurità è l’unico mezzo che conduce all’unione, dato che ci mette davanti agli occhi Dio, così come egli è, infinito, nel suo mistero trinitario.

 

L’amore naturale tende ad avere per sé la persona amata ed a possederla nella maniera più indivisa possibile.

Cristo è venuto per riportare al Padre l’umanità perduta e chi ama con il suo amore vuole gli uomini per Dio e non per sé.

Questa è naturalmente nello stesso tempo la via più sicura per possederli eternamente; quando infatti abbiamo posto in salvo una persona in Dio, siamo con lei in Dio una cosa sola, mentre il desiderio di conquistarla conduce spesso, anzi prima o poi sempre, alla sua perdita.

Ciò vale per l’altrui anima come per la propria e per ogni bene esteriore: chi si dedica alle cose esteriori per conquistarle e conservarle, le perde.

Chi ne fa dono a Dio, le guadagna.

 

La fiducia in Dio rimane incrollabile solo se essa include la disponibilità ad accogliere qualunque cosa dalla sua mano.

Dio solo infatti sa quel che è bene per noi.

E se un giorno per noi dovessero esser meglio la miseria e la privazione anziché un reddito sicuro, oppure l’insuccesso e l’umiliazione al posto dell’onore e del prestigio, dovremmo tenerci pronti anche a questo.

Se lo facciamo, allora possiamo vivere il presente senza lasciarci turbare dal futuro.

Il “sia fatta la tua volontà”, in tutta la sua estensione, deve essere il criterio della vita cristiana.

Esso deve scandire la giornata dal mattino alla sera, il corso dell’anno e tutta la vita.

E deve quindi essere anche l’unica preoccupazione del cristiano.

Tutte le altre il Signore le prende su di sé.

L’unica che ci rimane è questa, fin quando viviamo.

 

Nella Chiesa Dio ha unito i fedeli in una comunità e vuole che ognuno sia responsabile di ogni altro.

Pertanto non siamo soli e dove viene meno la fiducia nel proprio giudizio ed anche nella propria preghiera siamo soccorsi dalla forza dell’obbedienza reciproca e dalla forza dell’intercessione.

 

Il Salvatore, ben sapendo che siamo uomini e rimaniamo uomini quotidianamente alle prese con le nostre debolezze, viene in aiuto della nostra umanità in maniera veramente divina.

Come il corpo terreno ha bisogno del pane quotidiano, così anche la vita divina necessita in noi ad essere continuamente alimentata.