Il padrone del tempo

 Il padrone del tempo

 
Lunedì, 25 novembre 2013

 

Guai ad illudersi di essere padroni del nostro tempo. Si può essere padroni del momento che stiamo vivendo, ma il tempo appartiene a Dio ed egli ci dona la speranza per viverlo. C’è tanta confusione oggi nel determinare a chi effettivamente appartenga il tempo, ma non dobbiamo lasciarci ingannare.

San Paolo tante volte torna su questo e lo dice molto chiaramente: La facciata di questo mondo sparirà. Ma questa è un’altra cosa. Le letture spesso parlano di distruzione, di fine, di calamità. Quella verso la fine è una strada che deve percorrere ognuno di noi, ogni uomo, tutta l’umanità. Ma mentre la percorriamo il Signore ci consiglia due cose. Due cose che sono diverse a seconda di come viviamo. Perché differente è vivere nel momento e differente è vivere nel tempo. Ed il cristiano è, uomo o donna, colui che sa vivere nel momento e sa vivere nel tempo.

Il momento è quello che abbiamo in mano nell’istante in cui viviamo. Ma non va confuso con il tempo perché il momento passa. Forse noi possiamo sentirci padroni del momento. Ma, l’inganno è crederci padroni del tempo. Il tempo non è nostro. Il tempo è di Dio. Certamente il momento è nelle nostre mani e abbiamo anche la libertà di prenderlo come più ci aggrada, ha spiegato ancora il Papa. Anzi noi possiamo diventare sovrani del momento. Ma del tempo c’è solo un sovrano: Gesù Cristo. Per questo il Signore ci consiglia: Non lasciatevi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: Sono io, e il tempo è vicino? Non andate dietro a loro (Daniele, 2, 31-45). Non lasciatevi ingannare nella confusione.

Ma come è possibile superare questi inganni? Il cristiano per vivere il momento senza lasciarsi ingannare deve orientarsi con la preghiera e il discernimento. Gesù rimprovera quelli che non sapevano discernere il momento, riprende quanti sono capaci di intuire l’arrivo dell’estate dal germogliare del fico e non sanno invece riconoscere i segni di questo momento, parte del tempo di Dio.

Ecco a cosa serve il discernimento: per conoscere i veri segni, per conoscere la strada che dobbiamo prendere in questo momento. La preghiera è necessaria per vivere bene questo momento.

Invece per quanto riguarda il tempo, del quale soltanto il Signore è Padrone, noi non possiamo fare nulla. Non c’è infatti virtù umana che possa servire ad esercitare qualche potere sul tempo. L’unica virtù possibile per guardare al tempo deve essere regalata dal Signore: è la speranza.

Preghiera e discernimento per il momento; speranza per il tempo: così il cristiano si muove su questa strada del momento, con la preghiera e il discernimento. Ma lascia il tempo alla speranza. Il cristiano sa aspettare il Signore in ogni momento; ma spera nel Signore alla fine dei tempi. Uomo e donna di momenti e di tempo, di preghiera e discernimento e di speranza.

Ci dia il Signore la grazia di camminare con la saggezza. Anche questa è un dono: la saggezza che nel momento ci porta a pregare e a discernere e nel tempo, che è messaggero di Dio, ci fa vivere con speranza.