Oltre le sbarre

Autore: Rettoria di San Grato
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 Oltre le sbarre

 

Presentazione

 

La stragrande maggioranza delle persone rinchiuse in carcere sono uomini, le donne sono appena il 10 %. Eppure presento questo lavoro sulla realtà carceraria realizzato unicamente da donne; non è questione di “quote rosa”, ma forse indice di una sensibilità.

A Carla, a suor Lorena, a suor Maria Silvia ed a Sara vorrei dire grazie per questo assai prezioso lavoro di testimonianza che io mi son limitato a coordinare.

 

Questo lavoro si pone il fine di sensibilizzare le persone sulla realtà del carcere, con i suoi problemi, ma pure con le sue sfide e le possibili prospettive di vita nuova.

 

Vorrei però che queste immagini potessero pure essere il pretesto, l’occasione per scendere dentro la parte più segreta di noi, per scoprire quali sono le nostre prigioni interiori ed esistenziali che ci possono tenere prigionieri: anche ciascuno di noi può aver bisogno di recuperare la libertà o parti di essa… spesso un “carcere dentro” ci impedisce di essere liberi e quindi la relazione con noi non può essere liberante.

 

Vorrei pure ricordare gli innocenti che vivono in carcere (circa il 20 % dicono le statistiche italiane): coloro che non sono riusciti a dimostrare la propria innocenza, coloro che sono in carcere per salvare altri (spesso alle donne tocca questo compito di sostituzione…), coloro che sono in carcerazione preventiva in attesa di giudizio, ai bimbi figli di detenute, le guardie carcerarie...

 

Vorrei pure ricordare coloro che per povertà umana, psicologica, esperienziale, affettiva e sociale son finiti su strade maledette che li hanno indirizzati, spinti e relegati dietro le sbarre.

 

I problemi più grossi che emergono da queste tre testimonianze sono fondamentalmente due: l’assoluta inadeguatezza ed incapacità del carcere a rieducare, compito e dovere che sarebbe stabilito dalla Costituzione Italiana ed il sovraffollamento che spesso condanna i detenuti a vivere una situazione inumana che certo ha poco a che fare con la riabilitazione ed in generale con un opportuno investimento sul domani dignitoso di tante persone.

 

Un ultimo particolare: alcuni dati di questo lavoro non sono recenti, ma purtroppo restano ancora tristemente e drammaticamente attuali. Perché poco aggiornamento? Perché è difficile trovare persone interessate al carcere ed a chi lo abita disposte a portare avanti uno studio serio e documentato, è più facile affermare che bisogna chiudere bene le porta e gettare via la chiave. Peccato che a quella chiave sia attaccato il grado di civiltà e la dignità di tutti noi…!

 

Non mi resta che augurarvi una buona visione ed una buona conseguente riflessione.

 

 

professor Dario Rossi

 

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C - Oltre le sbarre

D - Oltre le sbarre