Adorazione Maggio 2010

Autore: Rettoria di San Grato
Visite: 314

 

 

 

ADORAZIONE  PER  LE  QUARANT’ORE

21 maggio 2010

 

         Dio ha visto la mia afflizione e la fatica delle mie mani.

         Dio non è indifferente alla nostra vita, alla nostra fatica; nulla davanti a lui, nemmeno la più piccola delle nostre lacrime e neppure la più minuta delle gocce del nostro sudore, se vissuta in lui, va sprecata e dimenticata.

(Genesi 31, 42).

 

         Signore, io sono indegno di tutta la bontà e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo… salvami… perché io ho paura…

         Signore, tu sei fedele per sempre, tu sei fedele anche nella nostra infedeltà e, in Gesù, ne porti il peso nella morte di croce. Signore, sono davanti a te tutte le mie paure. Salvami perché solamente in te è la vita!

(cfr Genesi 32, 10-12)

 

         Propongo di leggere il brano della lotta di Giacobbe, si trova in Genesi al capitolo 32 dal versetto 23 al 33.

         Dio si nasconde  e al tempo stesso si rivela. La lotta con il personaggio misterioso non lo indebolisce, ma lo trasforma e gli dà forza. Anche Gesù vivrà la sua lotta (in greco “agonia”) nella notte prima di morire (Lc 22, 44).

 

         State in pace, non temete!

         Se sono in pace la paura non ha dimora in me. Nella Sacra Scrittura moltissime volte torna questo invito: ben trecentosessantasei volte: una volta per ogni giorno dell’anno, più una per l’anno bisestile…!

(Genesi 43, 23).

 

         Il Dio, alla cui presenza hanno camminato i miei padri, Abramo e Isacco, il Dio che è stato mio pastore da quando esisto fino ad oggi, l’angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi ragazzi!

Sia ricordato in essi il mio nome e il nome dei mie padri, Abramo e Isacco, e si moltiplichino in gran numero in mezzo alla terra!

         Il Signore ci doni di pregare per i nostri ragazzi, per il frutto delle nostre viscere e ci doni il coraggio di fare il tifo per loro senza inutili pessimismi e pregiudizi. Il Signore benedica i nostri giovani!

(Genesi 48, 15-16).

 

         Se voi avete tramato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera… Dunque voi non temete.

         Dio, che è il sommo bene, è capace di ricuperare tutto, persino il male! In lui davvero tutto e tutti possono essere salvi! Mi domando allora, come si fa a tenere le distanze da un Dio così?!

(Genesi 50, 20-21).

 

         Dio ascoltò il lamento, Dio si ricordò della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe. Dio guardò la condizione degli Israeliti, Dio se ne diede pensiero.

 

 

         Dio è colui che si china su di noi, sulla nostra condizione, sulle nostre schiavitù, Dio si prende cura di noi, Dio non ci dimentica e non ci abbandona. Dio è fedele alla parola data, alla Parola che ci ha dato!

(Esodo 2, 24-25).

 

PREGHIAMO

 

Dalle preghiere del beato Padre Luigi

 

“O Signore, siccome mi hai usato tanta misericordia fino ad ora, mentre io non smette vo di offenderti e di esserti ingrato, non mi cacciare ora che per tua grazia riconosco tutti i miei peccati contro di te.

Non mi abbandonare ora che mi hai trovato dopo tanto cercarmi e corrermi dietro, compi in me la tua opera, metti il colmo alle tue grazie e opera in me tutto quel bene che il tuo amore mi vuoi fare.

Io non voglio più mettere il più piccolo ostacolo tra me e te.

Ho bisogno che tu mi doni confidenza in Te e che riporti su di me sempre piena vittoria.

Io son debole e pigro... so bene che dopo tanta incorrispondenza alle tue grazie non lo merito, ma via, già che hai fatto 30 fai 31...!”

 

Dal libretto sul monastero di Chieri

 

Sono molto contenta, il Signore ci fa una grande grazia quando ci dona di conoscere e scoprire la nostra miseria, perché solo così siamo nella verità al nostro posto, purché confidiamo tanto nella sua infinita misericordia e non ci scoraggiamo.

Coraggio e preghiamo tanto a vicenda.

Stia certa che non l’abbandono mai con la preghiera, mi sta sempre tanto a cuore il suo progresso spirituale, che si faccia santa, come il primo giorno che mi è stata affidata.

In Gesù

Affezionatissima;

madre Teresa Frigerio”

 

Dagli scritti della beata Elisabetta della Trinità

 

         Sul piano naturale noi possiamo avere simpatie e antipatie. Se non lasciamo trasparire queste antipatie non c'è alcun peccato.

 

Essere umili significa essere molto amati da Gesù.

 

Desidero un’unione più intima con il Signore; voglio vivere con lui, voglio vivere all’ombra di questo divin Cuore.

 

Per meditare…

 

“Maria insegnava a Pietro l’umiltà, il frutto bello e santo del peccato”.

                                                                   Padre André Ravier sj